Fin qui abbiamo parlato di nuove invenzioni (come il trapizzino) e antichissime tradizioni (la frittura di pesce, la torta al testo…). Ma quali esempi di street food vanno assolutamente provati?
Questa brevissima guida vuole dare una “spinta” a chi conosce solo il cibo da passeggio di casa propria e vuole allargare i propri orizzonti, magari viaggiando verso zone d’Italia famose per le proprie prelibatezze da asporto.
Dalle frittatine di pasta al pane ca’ meusa
La Campania è una delle regioni più generose a livello di quantità di street food: consigliamo di optare per le frittatine di pasta, quasi sempre contenenti bucatini, bechamel e piselli. Una ricetta antichissima nata dalla necessità di riutilizzare gli avanzi. Come del resto è il supplì, così popolare nel Lazio (e in tutta Italia).
Un’altra invenzione nata da avanzi è il pane ca’ meusa, ricetta medievale siciliana creata dalle comunità ebraiche che venivano pagate con le frattaglie degli animali da loro macellati: la “meusa” è la milza, servita nel pane caldo e spruzzata di limone.
La farinata di ceci/cecìna nasce da un’esigenza diversa: usare una farina diversa da quella di frumento, costosa e spesso di difficile reperibilità: è comune soprattutto in Liguria, ma la si trova anche in parte della Toscana.